La Leggenda del Tesoro del Brigante Gabriele Galardi, seppellito a Grotta Paglicci.
Il “tesoro di Jalarde” è una leggenda che circonda Grotta Paglicci, un sito archeologico di epoca paleolitica situato nel Gargano, in Puglia. La storia ruota attorno a Gabriele Galardi, noto come “Briele Jalarde“, un brigante ottocentesco originario di San Paolo Civitate.
A questa figura è dedicata anche un Premio che viene assegnato ai Rignanesi o agli amici di Rignano che si sono distinti in vari settori in Italia o all’estero.
Si narra che Jalarde, durante le sue attività brigantesche, avesse nascosto un ingente tesoro all’interno della grotta, ma la sua ubicazione rimase sconosciuta.
Nel corso degli anni, diversi individui hanno tentato di scoprire il presunto tesoro, tra cui Leonardo Esposito, un cercatore sannicandrese che dedicò la sua vita alla ricerca senza successo. La leggenda del tesoro ha ispirato anche opere letterarie, come il romanzo “Il tesoro del brigante Gabriele Jalarde” di Gabriele Falcone, pronipote del brigante, che esplora la storia e i misteri legati alla figura di Jalarde e alla grotta.
Oggi, Grotta Paglicci è riconosciuta come uno dei siti archeologici più importanti d’Europa, con oltre 40.000 reperti venuti alla luce durante gli scavi. Questi reperti, che includono strumenti litici e pitture rupestri, testimoniano la presenza umana nel Paleolitico superiore.
Nonostante la leggenda del tesoro di Jalarde, gli scavi archeologici hanno rivelato un “tesoro” di valore inestimabile: la ricchezza storica e culturale che Grotta Paglicci offre, contribuendo a una migliore comprensione della preistoria europea.
Il sito è gestito dal Circolo Culturale Giulio Ricci e ripropone i contenuti dell’archivio del Fondo Tonino Del Vecchio.
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